La morte di Franco Di Mare ha sconvolto tantissime persone, si sono celebrati i funerali a Roma con conseguente polemica su una possibile denuncia.
Gli ossequi si sono tenuti alle 14.30 nella chiesa degli Artisti a Roma in piazza del Popolo alla presenza di tantissimi personaggi famosi e anche di un nutrito pubblico che provava affetto nei suoi confronti.
Il giornalista è morto a 68 anni a causa di una forma decisamente aggressiva di tumore, il mesotelioma. La famiglia chiede giustizia, come fatto nei giorni precedenti al funerale, per cercare di far valere i diritti dell’uomo. La moglie e la figlia vogliono capire se la morte dell’uomo è stata causata dall’amianto respirato durante i lavori da inviato all’estero.
Ezio Bonanni, legale di Di Mare, ha specificato in questi giorni che un responsabile va individuato e punito, l’uomo è il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto e di storie tragiche ne ha viste tante. E questo caso è importante perché va oltre il singolo caso del giornalista ed è legato a una moltitudine di persone che muoiono e famiglie che perdono i loro cari ogni anno. Speriamo che giustizia venga fatta in merito a un episodio che ha fatto davvero molto discutere.
Franco Di Mare, cosa accade ora?
Franco Di Mare ha lasciato la moglie, Giulia Berdini, e la figlia, Stella, che hanno intenzione di combattere per cercare di capire con certezza cosa è successo all’uomo.
Stella ha parlato a Repubblica, specificando: “Vogliamo continuare la battaglia che papà aveva intrapreso, perché la sua malattia va riconosciuta come professionale, mi sembra il minimo che io possa fare per onorarlo. Con la persona con cui collaborava da molti anni, Jean Pierre El Kozeh, proseguiremo, come ci ha chiesto, il suo percorso”.
La moglie ha specificato: “Si tratta di una volontà testamentaria, gliel’ho promesso prima che se ne andasse e l’ha fatto addormentandosi, poco prima ci aveva fatto ridere con la sua solita ironia”.
L’avvocato Bonanni ha specificato: “Da legale di Franco Di Mare mantengo il riserbo dovuto al fatto che è appena deceduto e non faccio commenti. In questa situazione non sarebbe giusto anticipare le determinazioni che ho pensato già. In ogni caso confermo che, a mio modo di vedere, ci sono in questo caso delle condotte che meritano un approfondimento d’ufficio da parte della Procura di Roma in relazione ai responsabili, cioè coloro che hanno determinato che Franco Di Mare fosse esposto senza protezione ad amianto e uranio impoverito nelle missioni al di fuori dall’Italia”.