Le scarpe, spesso sottovalutate, possono diventare un veicolo per batteri e inquinanti. Come fare per ridurre i rischi?
Questo articolo esplora quanto davvero possono essere pericolose le suole delle nostre calzature e cosa potrebbe significare per la salute, specialmente per i più vulnerabili come i bambini e le persone con un sistema immunitario compromesso.
Sappiamo tutti che le scarpe possono portare all’interno di casa sporcizia visibile, come polvere o foglie secche, ma ciò che si cela a livello microscopico è molto più inquietante. Diverse ricerche hanno confermato che le suole delle scarpe raccolgono batteri patogeni e contaminanti. Scarpe di qualsiasi tipo, sia che si tratti di stivali, sneakers o décolleté, sembrano raccogliere sporco e batteri in modo simile. La questione è che le suole più zigrinate tendono a raccogliere una maggiore quantità di materiale.
Studi hanno rivelato che su queste suole si riscontrano ceppi di batteri come Escherichia coli e Clostridium difficile, un batterio noto per i problemi gastrointestinali, i quali possono originarsi da feci animali. In una ricerca condotta, quasi il 40% dei campioni analizzati ha mostrato la presenza di Clostridium difficile, mentre in una seconda analisi è stata riscontrata una preoccupante presenza di Listeria monocytogenes, che non è da sottovalutare poiché può causare infezioni sistemiche.
Particolarmente interessante è uno studio avvenuto in Alaska, dove i partecipanti con scarpe sterilizzate hanno camminato su un tratto di marciapiede e successivamente su linoleum. Sorprendentemente, il 70% degli stivali è risultato contaminato da batteri Coliformi, di cui circa il 40% era Escherichia coli, un batterio non esattamente benigno. Questo dimostra come le suole, anche se pulite all’apparenza, possano rappresentare un problema serio quando si tratta di salute pubblica.
Batteri patogeni: un problema ogni giorno
Non c’è da allarmarsi, forse, ma è utile sapere cosa stiamo portando nelle nostre case. Le infezioni batteriche rare sono generalmente veicolate attraverso il cibo contaminato, ma non dimentichiamo l’importanza dei contatti diretti con superfici infette. Sulle suole delle scarpe non abbiamo solo batteri come Salmonella, noto per le sue infezioni alimentari, ma anche Staphylococcus aureus, ceppi resistenti agli antibiotici che potrebbero aumentare il rischio di infezioni cutanee o polmoniti.
Le sole nostre calzature possono quindi diventare un importante fattore di contaminazione. Solo pensare che ogni volta che entriamo a casa, portiamo con noi potenziali pericoli, non è piacevole. Tuttavia, non tutte le scarpe sono uguali e la loro capacità di raccogliere contaminanti varia realmente da un modello all’altro, ma comunque non c’è scampo; è bene prestare attenzione.
In aggiunta, le ricerche indicano che su ciascuna scarpa potremmo trovare anche altri batteri problematici come il Clostridium difficile, molto pericoloso, ma è fondamentale capire come ci comportiamo per prevenire eventuali rischi. Ad esempio, non è mai una cattiva idea limitare il numero di persone che entrano in casa con le scarpe, e magari informare gli ospiti dell’abitudine di togliere le scarpe prima di entrare.
Inquinanti nascosti e allergeni
Ogni passo che facciamo sulla strada può portare con sé una varietà di contaminanti, tra cui metalli pesanti e allergeni. Un’iniziativa australiana ha mappato il problema della polvere attraverso la raccolta di campioni dai cittadini e ha scoperto allergeni in aumento, soprattutto quando si avvicina la primavera, periodo in cui i pollini sono più abbondanti. Ma non solo allergeni; nei campioni analizzati sono state trovate quantità significative di metalli pesanti come il piombo, che può derivare da vecchie pitture per esterni.
Sfortunatamente, l’inquinamento non è trascurabile e i rischi non si limitano esclusivamente ai batteri. Troviamo anche microplastiche e pesticidi, che entrano nelle nostre case tranquillamente, senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Le scarpe fungono così da ‘trasportatori’ di sostanze nocive che provengono dall’esterno, ma la vera domanda è: quanto è grave tutto ciò?
Rispondere a questa domanda richiede ulteriori studi, ma ciò che è certo è che questo problema deve essere considerato, soprattutto in contesti più vulnerabili come ospedali o strutture sanitarie dove la salute dei pazienti è a rischio e dove potrebbe essere necessario un controllo più severo. Non bastano solo le buone pratiche di igiene, ma serve anche una crescente consapevolezza su quanto e come le scarpe ci influenzano.
La vigilanza è necessaria: chi riguarda?
È bene tenere a mente che il rischio non è così elevato, ma ci sono situazioni dove diventare più cauti è una buona idea. La maggior parte delle infezioni dovute agli agenti patogeni presenti sulle suole avviene tramite il contatto con feci contaminate o consumando cibo infetto. In generale, la vita quotidiana di un adulto limita il tempo trascorso a contatto con il pavimento. Ma è qui che interviene la vigilanza, specialmente in presenza di bambini o persone immunodepresse, la cui esposizione ai batteri può risultare molto dannosa.
È in questo contesto che rimuovere le scarpe prima di entrare diventa una scelta sempre più comune in molte culture, anche in Italia. Di certo, chiunque sia cresciuto guardando serie giapponesi avrà notato l’importanza di questa abitudine, radicata anche in alcune culture del nord Europa. Con una crescente consapevolezza su igiene e salute, è plausibile che pratiche come queste possano guadagnarsi un posto nelle nostre case.
In sintesi, la gestione dell’igiene domestica è un affare complesso e multifattoriale. È bene rimanere informati e monitorare la situazione delle scarpe e il loro impatto sulla salute pubblica, mentre ci prepariamo ad affrontare le sfide quotidiane con prudenza e attenzione anche nei piccoli gesti di routine.