Ecco come si lavavano nell'altichità Ecco come si lavavano nell'altichità

Come si lavavano le persone dall’antichità al Rinascimento: la storia dell’igiene da Egizi a Medioevo

L’articolo esplora l’evoluzione delle abitudini igieniche nel corso dei secoli, evidenziando l’influenza di culture, credenze e progressi scientifici dall’antico Egitto al Medioevo.

Le abitudini igieniche degli esseri umani hanno attraversato secoli di cambiamenti e trasformazioni. Ecco come si lavavano nell’antichità.

credenze religiose e progressi scientifici. La storia dell’igiene personale è affascinante e offre uno spaccato di come le popolazioni nel tempo abbiano cercato di mantenere la pulizia e la salute. Dall’antico Egitto, passando per la Grecia e Roma, fino a giungere al Medioevo, ognuno di questi periodi ha contribuito a plasmare ciò che conosciamo oggi. Scopriamo insieme questo viaggio nell’igiene personale nel corso dei secoli.

Gli egizi noti per la pulizia personale

La civiltà egizia è stata sempre nota per il suo rispetto verso la pulizia personale, dovuto in gran parte all’ambiente caldo e arido in cui si trovava. In effetti, gli Egizi avevano diverse strategie per rimanere puliti. Quando non era possibile accedere a corsi d’acqua naturali, le persone si servivano di pozzi o riserve d’acqua. Gli individui più facoltosi disponevano di bagni privati che sembravano veri e propri templi della pulizia. Saponi naturali, prodotti da materiali come grassi animali e vegetali, erano all’ordine del giorno. I rituali di bellezza erano affiancati semplicemente dalla cura dell’igiene. Infatti, gli Egizi tendevano a depilarsi completamente, eliminando peli e capelli. Questa pratica non aveva solo uno scopo estetico, ma serviva anche a ridurre il rischio di infestazioni di pulci e pidocchi. Gli archeologi hanno scoperto strumenti come pinzette e rasoi, prova di una cultura attenta all’igiene.

Per quanto riguarda l’igiene intima, gli Egizi utilizzavano probabilmente stoffe o fibre vegetali, mantenendo così un certo standard di pulizia. L’ambiente, perciò, ha plasmato non solo le abitudini, ma anche la filosofia sull’igiene stessa. La pulizia era vista come una forma di rispetto verso se stessi e gli dei. Questo segno di cura personale sottolinea quanto fosse radicato il concetto di igiene nella società egizia. Il sottile equilibrio tra sacro e profano si rifletteva nelle pratiche di bellezza e igiene, un aspetto che influenzò certamente anche le comuni pratiche delle generazioni future.

La pulizia nell’antica Grecia e Roma

Nonostante le differenze culturali, molte delle abitudini igieniche egizie influenzarono il modo in cui i Greci e i Romani si approcciavano alla pulizia. I Greci erano noti per tener molto alla pulizia, convinti che una buona igiene fosse fondamentale per mantenere l’equilibrio dei quattro umori del corpo, un concetto alla base della loro medicina. Nelle città, nacquero i bagni pubblici, separati per uomini e donne, spazi sociali dove si praticava la pulizia ma anche la socializzazione. Gli sportivi, in particolare, usavano oli per tonificare i muscoli, e prima di immergersi in una vasca, si servivano di un attrezzo chiamato strigile per rimuovere l’olio e lo sporco dalla pelle.

Con l’arrivo degli antichi Romani, le abitudini igieniche furono ulteriormente ampliate. I Romani non solo ripresero le pratiche igieniche greche, ma migliorarono notevolmente i sistemi di bagni pubblici. Le terme, come quelle di Pompei, diventarono luoghi di ritrovo, con piscine fredde e calde e persino zone dedicate all’esercizio fisico. La vita nelle terme era centrale per la vita sociale dei Romani. In genere, il pomeriggio era dedicato alla cura di sé; al mattino, al contrario, non ci si lavava, e la pulizia orale si eseguiva solo con polveri a base di bicarbonato.

Come si lavavano le civiltà antiche
Dove e come si lavavano le civiltà antiche (nuovoteatroariberto.it)

Anche nel caso dell’igiene intima, i Romani si servivano di strumenti piuttosto interessanti come il xylospongium, un bastone con una spugna all’estremità. Non si conosce esattamente il modo in cui venisse utilizzato, ma gli studiosi dibattono sul suo reale utilizzo, affermando che potesse avere diverse funzioni, inclusa quella di pulirsi dopo aver usato il bagno.

L’igiene nel Medioevo tra miti e realtà

L’idea che l’igiene fosse trascurata nel Medioevo è un mito, infatti, la pulizia personale continuò ad essere un aspetto rilevante nonostante la crisi degli acquedotti romani. Le persone dello staff medievale si adattarono alle nuove condizioni, cercando di lavarsi quando possibile nei fiumi e nei laghi, ma spesso l’accesso all’acqua calda risultava complicato. Ci sono esempi di città dove i sistemi romani di approvvigionamento idrico rimasero attivi, come ad Aquisgrana, dove le antiche terme continuavano a funzionare. In molte città europee, la presenza di bagni pubblici era tutt’altro che rara.

Tuttavia, il periodo che seguì alla peste del 1348 influenzò notevolmente le pratiche igieniche. Quella terribile epidemia, che devastò quasi un terzo della popolazione dell’Europa, portò molti a credere che i bagni pubblici fossero luoghi dove si diffondevano malattie. Questa convinzione, unita alla maggiore influenza della Chiesa cattolica che associava i bagni ai vizi, ridusse l’utilizzo di tali luoghi e incrementò la visione negativa verso la pulizia personale. Nonostante questi cambiamenti, i bagni pubblici continuarono a persistere in diverse forme, e le abitudini igieniche avrebbero avuto una nuova opportunità di rinascita solo con l’avvento della rivoluzione industriale nel XIX secolo.

Ricordando questi sviluppi storici, possiamo notare come le abitudini legate all’igiene personale abbiano subito mutazioni significative a seconda del contesto sociale ed economico, influenzate da miti e credenze, ma sempre mantenendo un fondamento di importanza nella vita quotidiana. Oggi, con l’evoluzione del pensiero e delle pratiche igieniche, possiamo apprezzare quanto sia stato lungo e complesso questo viaggio attraverso la storia dell’umanità.