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Coppia italiana bloccata in Argentina con bimba nata da maternità surrogata

scena arresto

La scena di un arresto

Si naviga in acque complesse per una coppia italiana del Veneto che ha visto la propria vita stravolta dalla nascita della propria neonata a Buenos Aires. Nata attraverso la pratica della gestazione per altri, la piccola ora si trova coinvolta in un intrigo giuridico che la costringe a rimanere in Argentina.

La coppia, composta da un oncologo di Padova e dal suo compagno, è stata fermata all’aeroporto di Ezeiza mentre tentava di tornare in Italia con la bambina di sole due settimane. Le circostanze che hanno condotto a questa situazione sollevano interrogativi cruciali circa le leggi in materia di maternità surrogata, ma anche sulle vulnerabilità economiche delle donne coinvolte.

Attualmente, i due uomini stanno vivendo in un alloggio temporaneo nel vibrante quartiere di Palermo, uno dei luoghi più affascinanti di Buenos Aires. Qui, stanno affrontando l’attesa di capire quale sarà il loro destino e quello della loro neonata. Nonostante abbiano ottenuto l’affidamento legale della piccola, si trovano bloccati in Argentina, dopo che le autorità hanno imposto il divieto di lasciare il Paese. La bambina, che è venuta alla luce il 10 ottobre in una clinica svizzero-argentina, ha ricevuto tutte le cure necessarie e ora i genitori desiderano ardentemente riportarla a casa. “Non vogliamo partire senza di lei,” affermano, esprimendo il loro profondo desiderio di risolvere la questione il più rapidamente possibile. A rendere tutto più complesso è il fatto che in Argentina non esiste una legge che vieti la gestazione per altri, contrariamente a quanto accade in Italia, dove è stata etichettata come un “reato universale”.

Le sfide legali in Argentina

È importante notare che la sentenza della Corte suprema argentina non riconosce automaticamente i legami tra genitori e figli quando si tratta di gestazione per altri. Questo vuol dire che la coppia, pur avendo legalmente ottenuto l’affidamento, si trova ad affrontare ostacoli enormi.

Una donna incinta mostra con orgoglio la propria pancia

Secondo le ricostruzioni dei giornali locali, gli inquirenti non stanno indagando al momento sui due uomini, bensì sull’organizzazione che ha facilitato il contatto con la donna di 29 anni in gravidanza.L’accusa è seria: si sospetta un racket che approfitta delle difficoltà economiche delle donne coinvolte. Le autorità argentine sono preoccupate per il fatto che potrebbe trattarsi di una situazione di sfruttamento, e stanno proseguendo le indagini per chiarire la verità.

La situazione sotto esame da parte delle autorità

Il panorama legale si complica ulteriormente per la coppia, poiché gli investigatori parlano di un possibile coinvolgimento in un’organizzazione che prenderebbe parte a un sistema di sfruttamento. La donna, residente a Rosario, ha accettato di portare a termine la gravidanza dopo aver pattuito un compenso di 5.600 euro. L’avvocato Fabiana Marcela Quaini, che attualmente segue il caso, riferisce di pressioni e aggressioni verbali dall’Italia, per quella che sarebbe “una pratica illegale”. La situazione è dunque piuttosto tesa e crea un clima di incertezza non solo per i genitori ma anche per gli avvocati che si trovano al centro di questa delicata vicenda.

Riconoscimenti e proposte legislative in Italia

In Italia, la coppia potrebbe doversi preparare ad affrontare conseguenze legali al loro ritorno. Recentemente, il Parlamento ha approvato una legge che rende chiare le norme riguardo alla maternità surrogata, e questo non fa che aumentare le preoccupazioni per il futuro dei due uomini e della loro neonata. Allo stesso tempo, Debora Serracchiani, deputata del Partito Democratico e responsabile nazionale per la Giustizia, ha presentato un’interrogazione parlamentare sul caso, chiedendo al governo di intervenire e fare chiarezza. Nel frattempo, l’Associazione Luca Coscioni ha depositato una proposta di legge per legalizzare la gestazione per altri in Italia, cercando di promuovere un cambio di paradigma su un tema ancora molto dibattuto e spinoso.

In attesa di sviluppi, la situazione rimane intricata e carica di emotività sia per la coppia che per le istituzioni coinvolte. Il destino della neonata e della sua famiglia è ora nelle mani della giustizia argentina.

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