Oggi alle 21,30 il biopic sulla vita della matematica e scienziata Katherine Johnson: dove guardarlo e la trama.
Sintonizzatevi su Rai 1 per un viaggio emozionante e rivelatore nella storia della scienza. Mercoledì 30 ottobre, alle 21:30, non perdetevi il film “Il diritto di contare“, un’opera che illumina il traguardo di una matematica afroamericana in un’epoca di ingiustizie razziali e limitazioni sociali. Un racconto di coraggio, determinazione e talento, che parla a tutti noi. Scopriamo i dettagli di questa pellicola che ha attirato l’attenzione di pubblico e critica.
“Il diritto di contare“, diretto da Theodore Melfi, è un film biografico che esce nel 2016 ed ha già fatto parlare di sé per la qualità della sua narrazione e l’ottima interpretazione del cast. Melfi, noto per il suo lavoro in “St. Vincent“, candidato al Golden Globe, ha creato un film che non è solo una celebrazione di una mente brillante come quella di Katherine Johnson, ma anche un ritratto commovente del contesto sociale degli anni ’60 negli Stati Uniti.
La colonna sonora, che accompagna la narrazione, è un’opera artistica curata da tre nomi di spicco: il famoso Hans Zimmer, famoso per le sue composizioni epocali e vincitore di più Oscar, Benjamin Wallfisch, noto per le sue creazioni nel mondo del cinema horror e supereroi, e infine, il cantautore Pharrell Williams, celebre per la sua modalità unica di intrecciare melodie orecchiabili e significative. Le musiche non solo completano l’esperienza visiva, ma elevano l’impatto emotivo della trama. È grazie a questa sinergia creativa tra regista, attori e compositori che “Il diritto di contare” riesce a colpire nel segno e far riflettere.
La protagonista, Katherine Johnson, è magnificamente interpretata da Taraji P. Henson, che porta sullo schermo una figura che ha sfidato le convenzioni e ha aperto la strada per molte altre donne, soprattutto per quelle di colore, nel campo della scienza e della matematica. Il suo talento è stato riconosciuto anche con una nomination agli Oscar per “*Il curioso caso di Benjamin Button“, eppure in questo film riesce a dar vita a un personaggio iconico, complesso e ispiratore.
Al suo fianco c’è Kevin Costner, attore dal carisma indiscutibile, famoso per pellicole come “Robin Hood – Principe dei ladri” e “Guardia del corpo“. In questo contesto, Costner interpreta il direttore del programma, un uomo che si confronta con le sue convinzioni e il potere delle idee innovative di Johnson. Ma non è solo, perché nel cast troviamo anche nomi del calibro di Octavia Spencer e Janelle Monáe, nonché Kirsten Dunst e Jim Parsons, che arricchiscono ulteriormente la storia, dando vita a un’atmosfera di interazione e crescita.
La trama di “Il diritto di contare” è ambientata in un’America degli anni ’60, caratterizzata dall’intensificarsi delle lotte sociali e razziali. In questo tumulto, Katherine Johnson emerge come una figura eccezionale, pronta a confrontarsi con le sfide e le discriminazioni che soggiogano le donne di colore. Talento puro, lei e le sue colleghe, tra cui Dorothy Vaughan e Mary Jackson, sono parte integrante di un team di calcolo cruciale per il successo delle missioni spaziali americane.
Quando il governo degli Stati Uniti decide di competere con l’Unione Sovietica nel campo dell’esplorazione spaziale, Katherine viene invitata a unirsi allo Space Task Group. Quest’opportunità rappresenta un traguardo incredibile, ma non privo di ostacoli. Katherine deve affrontare non solo il lavoro duro e le scadenze serrate, ma anche le barriere razziali che permeano la cultura dell’epoca. I momenti di tensione e il bisogno di affermare la propria dignità emergono nel racconto, rendendolo un’analisi profonda delle ingiustizie sociali e del potere del talento, che, alla fine, si rivela inarrestabile.
“Il diritto di contare” non è solo un film storico, ma è anche un richiamo alla continua ricerca di giustizia nell’uguaglianza, un tema che rimane purtroppo attuale. Attraverso gli occhi di Katherine e delle sue colleghe, lo spettatore viene trasportato in una storia di determinazione, amicizia e lotta contro le discriminazioni. Le peripezie delle tre donne non solo ispirano una generazione, ma ci ricordano che il passo verso l’uguaglianza, sebbene lungo e tortuoso, è possibile.
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