Il primo smartphone ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo della tecnologia mobile. Ecco come era: incredibile.
Questo dispositivo, che può essere considerato il precursore degli attuali smartphone, ha introdotto molte funzionalità innovative che oggi diamo per scontate. Se volete scoprire di più su questa pietra miliare della tecnologia, seguiteci in questo viaggio attraverso la storia del primo smartphone.
Presentato al COMDEX di Las Vegas nel novembre del 1992, l’IBM Simon ha cambiato il modo di concepire i telefoni cellulari. Sviluppato da un team guidato dall’ingegnere Frank Canova, il dispositivo ha combinato la funzionalità di un PDA con quella di un telefono, creando così qualcosa di completamente nuovo nel mercato. Lo schermo touchscreen, all’epoca una novità assoluta, ha reso il Simon molto più interattivo rispetto ai suoi predecessori. Questo design innovativo, però, ha anche suscitato un certo scetticismo. Simon pesava ben 510 grammi, un vero “mattoncino” rispetto agli standard attuali. Nonostante la sua dimensione, ha offerto funzioni all’avanguardia per l’epoca, come la gestione delle rubriche, la possibilità di inviare fax e la scrittura di e-mail. Semplicemente affascinante!
La storia della sua produzione ha avuto diversi momenti interessanti. Per esempio, dopo aver cercato senza successo una collaborazione con Motorola, IBM si è unita a Mitsubishi Electric, che ha aiutato nella realizzazione del dispositivo. Il 8 novembre 1993, Simon è stato annunciato al pubblico con il claim che sottolineava il suo carattere innovativo: per la prima volta, un computer era stato integrato in un telefono cellulare. La data ufficiale del lancio sul mercato è stata il 16 agosto 1994. Nonostante il clamore, il prezzo elevato ha limitato la diffusione del prodotto, un deterrente tale che ha frenato numerosi consumatori sul nascere.
Caratteristiche e funzionalità dell’IBM Simon
Quando parliamo di IBM Simon, dobbiamo soffermarci sulle sue caratteristiche che, per l’epoca, erano di grande rilievo. Con il suo schermo LCD monocromatico di 4,7 pollici, dotato di una risoluzione di 160 x 293 pixel, Simon ha aperto la strada all’uso del touchscreen nei dispositivi mobili. Questo ha cambiato il modo di interagire con la tecnologia, rendendo tutto più intuitivo. Ma non si tratta solo dello schermo: il dispositivo era equipaggiato con un processore x86 a 16 Mhz e 1 MB di RAM, con la possibilità di espandere la memoria grazie all’innovativo slot PCMCIA.
Il sistema operativo in uso, ROM-DOS, assieme all’interfaccia grafica “Navigator“, ha facilitato l’uso delle diverse applicazioni integrate nel dispositivo. La tastiera predittiva, anche se semplice, era una funzionalità sorprendente che tentava di rendere la digitazione più rapida e fluida per l’utente. Non dimentichiamo la funzione per disegnare direttamente sullo schermo tramite la penna, un aspetto che ha mostrato come IBM cercasse di rispondere alle necessità dei professionisti in movimento. Simon voleva essere un dispositivo versatile, una sorta di personale assistente e telefono in un unico pacchetto.
Perché l’IBM Simon non ha conquistato il mondo
A prescindere dal suo design innovativo e dalle sue funzionalità avanzate, l’IBM Simon ha incontrato diversi ostacoli che ne hanno limitato il successo. Innanzitutto, c’era il problema dell’autonomia: la batteria garantiva una durata di poco più di un’ora, rendendo difficile l’uso prolungato del dispositivo durante la giornata. In un’epoca in cui la connettività e la mobilità stavano iniziando a prendere piede, avere un dispositivo che doveva essere ricaricato così spesso ha rappresentato un grosso svantaggio.
Dopo soli sei mesi, Simon è stato ritirato dal mercato, nonostante un certo livello iniziale di vendite. In effetti, si stima che BellSouth abbia commercializzato circa 50.000 unità nel primo anno. Un numero che, sebbene possa sembrare ragguardevole per un prodotto di nicchia, è ben lontano dalle vendite di massa che caratterizzano oggi gli smartphone. Pur essendo un oggetto di design storico e simbolico nel panorama tecnologico, la sua eredità si è dovuta rimanere quella di un “quasi” success story, un dispositivo che ha sicuramente aperto la strada ai futuri smartphone, ma che non ha raggiunto il traguardo del successo commerciale duraturo.