Michele De Pascale ha conquistato l’Emilia-Romagna con una vittoria decisamente netta nelle recenti elezioni regionali.
Sostenuto da un’alleanza di partiti significativi come il Pd, il M5s e Alleanza Verdi e Sinistra, il candidato, ancora giovane a 39 anni , porta con sé un bagaglio di esperienze nel mondo della politica locale. Il suo curriculum si arricchisce di un doppio mandato come sindaco di Ravenna e di numerose altre cariche di prestigio a livello locale e non solo.
Michele De Pascale ha origini salernitane, ma la luce della sua nascita è apparsa a Cesena. La sua avventura politica ha inizio nei corridoi del liceo, dove si fa notare come rappresentate di istituto. Prosegue poi i suoi studi, iscrivendosi alla facoltà di medicina, senza però concludere il percorso accademico. La sua passione per la politica emerge presto: nel 2004 decide di scendere in campo, candidandosi al consiglio comunale di Cervia e risultando eletto. Nel 2007 si unisce al Partito Democratico e due anni dopo ottiene il suo primo ruolo come assessore a Cervia. La sua carriera continua a crescere e nel 2013 gli viene affidato il ruolo di segretario provinciale del Pd di Ravenna.
L’anno 2016 segna un punto cruciale nella sua carriera: De Pascale viene eletto sindaco di Ravenna e viene riconfermato nel 2021. Durante questi anni, ha messo in evidenza il suo impegno per la comunità, e nel 2018 viene nominato presidente dell’Unione delle province d’Italia. La sua capacità di mobilitare le forze per richiedere interventi governativi dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna è stata apprezzata, dimostrando la sua attitudine a lavorare insieme a diverse correnti politiche, specialmente all’interno del suo partito.
Un incidente che ha cambiato tutto: il dramma personale di De Pascale
Nel suo percorso non è mancato anche un evento tragico che ha segnato profondamente il suo cammino: nel gennaio 2011, dopo aver accompagnato a casa la fidanzata, è vittima di un grave incidente stradale. Questo episodio, che lui stesso definisce come il “momento spartiacque” della sua vita, lo ha costretto a vivere dieci lunghi giorni in coma farmacologico. De Pascale ha raccontato che l’incidente è avvenuto in un attimo, a causa di un colpo di sonno. La perdita dei sensi ha portato al risveglio traumatico in un letto d’ospedale, dove ha affrontato numerose sfide fisiche e mentali.
L’incidente non ha solamente provocato gravi danni al suo corpo – due fratture alla schiena, polmoni collassati e un piede quasi staccato – ma ha anche cambiato il suo approccio alla vita. Dopo questa prova, Michele ha iniziato a contemplare ciò che conta davvero: affetti, salute e le persone che ti sono accanto nei momenti difficili. Ha riconosciuto quanto sia fondamentale avere accanto amici e familiari sinceri che ti supportano, un messaggio che continua a diffondere nel suo lavoro politico e sociale.
Il futuro governatore: un nuovo cammino da intraprendere
Dopo la sua elezione con oltre il 56% delle preferenze, ora Michele De Pascale si prepara ad affrontare il ruolo di governatore dell’Emilia-Romagna. Subito dopo la sua vittoria, ha dichiarato di rimanere sindaco e presidente della provincia di Ravenna per qualche giorno, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per il suo territorio, in particolare quello più colpito dall’alluvione. De Pascale ha espresso il desiderio di apportare un cambiamento significativo nel panorama politico della regione, chiedendo la fine delle polemiche e avviando un processo di collaborazione con tutte le parti interessate.
Non ha escluso, anzi ha anticipato, la volontà di discutere con Giorgia Meloni riguardo a un patto repubblicano. Nelle sue parole risonano l’importanza della cooperazione e della qualità del lavoro da svolgere. Lascia intendere che è pronto a prendersi carico di responsabilità di gestione e di un possibile ruolo come commissario straordinario per affrontare i problemi urgenti. Le sue affermazioni indicano una chiara intenzione di lavorare senza conflitti. Coinvolgendo tutte le forze politiche in un governo che non sia caratterizzato da lotte interne ma da un lavoro produttivo per il bene dell’Emilia-Romagna.