Il panorama lavorativo sta vivendo un’epoca di cambiamenti straordinari a causa dell’intelligenza artificiale, i robot entrano nelle banche.
Le aziende, specialmente quelle potenzialmente gigantesche, stanno sperimentando una vera e propria rivoluzione in cui la produttività aumenta, ma il futuro dell’occupazione appare sempre più incerto. Proprio recentemente, l’azienda che gestisce TikTok ha comunicato piani per licenziare centinaia di moderatori dei contenuti. Questo perché la IA è ora in grado di occuparsi di tali mansioni in modo più efficiente. Un trend che non sorprende coloro che seguono le dinamiche delle Big Tech.
L’IA e le previsioni sul lavoro: un futuro incerto
Secondo uno studio condotto dal Fondo Monetario Internazionale , potrebbero essere a rischio fino al 60% dei posti di lavoro esistenti, un dato che fa rabbrividire. Inoltre, il World Economic Forum mette in evidenza che il 23% delle professioni potrebbe subire variazioni sostanziali entro il 2027, grazie all’utilizzo crescente di queste tecnologie emergenti. La previsione globale parla di 83 milioni di posti di lavoro persi rispetto ai 69 milioni che verranno creati, una situazione che di certo non si preannuncia rosea per i lavoratori. In particolare, emergono nuovi ruoli per specialisti di IA, mentre settori come quello bancario, finanziario, e assicurativo risultano tra i più vulnerabili alla sostituzione. Segnali di questa transizione si stanno già notando, ed anche in Italia il fenomeno non lascia indifferenti esperti e addetti.
Bper e il cambiamento nel settore bancario
Un caso emblematico di questo scenari è rappresentato da Bper, che a ottobre 2024 ha annunciato la riduzione del 10% del personale nel piano industriale 2024-2027. L’ottimizzazione e l’automazione dei processi grazie all’intelligenza artificiale giocano un ruolo cruciale in questo processo. Sebbene la banca si sia affrettata a comunicare che non si parli di licenziamenti ma di uscite volontarie, la notizia ha catalizzato l’attenzione del pubblico. Gli esperti del settore non sono comunque sorpresi da tali evoluzioni.
Contattata da Today.it, la banca ha tentato di riportare la questione alla normalità, dichiarando che l’IA è utilizzata per compiti che non possono essere gestiti dall’uomo e che le chiusure delle filiali e le fusioni intendono ridurre il personale per necessità di economia. Inoltre, il termine di “upskilling” è stato usato, parlando di una riqualificazione dei lavoratori. Tuttavia, questo cambiamento riporta a un trend in atto da anni, dove il settore sta infatti vivendo una contrazione occupazionale costante.
La crisi della professione bancaria e l’evoluzione tecnologica
Il mondo del “posto fisso” nei settori tradizionali, come quello bancario, sta attraversando una fase di crisi che dura da oltre un decennio. Dal 2012, i dati indicano un grave deficit, con oltre 32mila posti di lavoro persi nelle cinque maggiori banche italiane. È evidente che mentre si limitano le spese riguardanti il personale, gli investimenti in tecnologia superano le aspettative e continuano a crescere. Le istituzioni bancarie italiane hanno avviato già da tempo un processo di digitalizzazione, completato ora dall’adozione di strumenti di intelligenza artificiale capaci di migliorare l’efficienza operativa in molteplici settori.
L’adozione dell’IA permette alle banche di implementare procedure che variano dall’assistenza clienti alla gestione di portafogli d’investimenti, fino a ponderare il rischio legato ai prestiti. Risorse economiche significative sono state allocate verso questi sviluppi. Susy Esposito, segretaria della Fisac Cgil, ha evidenziato che inevitabilmente i cambiamenti tecnologici comportano la diminuzione dell’occupazione, assieme a un abbandono progressivo della presenza fisica delle banche.
Le fintech e la sostituzione cambiata dall’IA
La situazione nel settore fintech, così come nelle tradizionali banche, fornisce uno sguardo ancora più profondo. Un’intervista rilasciata da Christoph Rabenseifner, CTO di Deutsche Bank, ha messo in luce come l’intenzione sia di sostituire profili junior con strumenti di IA. Secondo quanto affermato, si prevede una riduzione delle assunzioni, facendo così sorgere interrogativi sul futuro professionale di molte figure professionali. Jay Horine, di JP Morgan, ha confermato che la rapidità con cui la IA può svolgere compiti sarà destinata a rendere i processi più interessanti, ma la sostituzione dei lavoratori non può essere ignorata.
Un esempio significativo nel settore è rappresentato da Klarna, l’app svedese che gestisce pagamenti rateizzati. La sua recente riduzione del personale da 5.000 a 3.800 risponde all’adozione di chatbot in grado di gestire compiti e problemi con una rapidità senza precedenti, segnalando questo come un potenziale avvio di una trasformazione radicale.
In questo momento di indecisione, l’effetto globale dell’IA rimane avvolto nel mistero. Le sue ricadute sul mondo del lavoro sono ancora incognite, ma i segnali di cambiamento sono evidenti. E in Italia, la cabina di regia di monitoraggio formata da organismo bancari e sindacali cerca di affrontare quel che ci attende. Si spera che il progressivo passaggio all’IA porterà a nuove opportunità e una potenziale creazione di lavori più qualificati, inaugurando così una nuova fase fasciata d’innovazione trasformativa.