Philippe Leroy è morto, addio al famoso attore che aveva 93 anni ed era malato da tempo. Il cinema italiano è in lutto per la sua scomparsa.
Era un gentiluomo che aveva fatto capire tutte le sue qualità esplodendo proprio al cinema in Italia dove aveva acquisito notorietà internazionale.
Con lui se ne va un altro protagonista importante della storia del cinema del passato, ma che ancora oggi era noto per diverse sue interpretazioni. La famiglia si è chiusa nel silenzio del suo dolore e non ha voluto raccontare molto su cosa sia accaduto, i fan hanno rispettato il silenzio del lutto e delle loro difficoltà.
E dire che Leroy non avrebbe dovuto nemmeno fare l’attore, questo perché aveva intrapreso la carriera militare seguendo le orme del padre. Nato a Parigi il 15 ottobre del 1930, l’artista era membro di una famiglia aristocratica divisa tra militari e avvocati. Il papà era ispettore generale delle finanze e consigliere finanziario dell’alto comando a Berlino per poi essere trasferito a Bonn.
Philippe si arruolò come mozzo su un transatlantico verso New York e rimase un anno negli Stati Uniti. Poi tornò in Europa arruolandosi nell’esercito francese e combattendo in Indocina. Lasciò l’arma dopo aver partecipato alla Guerra in Algeria.
La carriera cinematografica di Philippe Leroy inizia nel 1960 quando esordisce nel film minimalista di Jacques Becker, Il buco. Nel 1962 poi si trasferì in Italia dove diventerà l’attore famosissimo che ricordiamo ancora oggi dopo la sua morte.
Ha recitato con grandi artisti come Sergio Corbucci, Riccardo Freda e Mauro Bolognini, ma anche con straordinari autori stranieri come Nicholas Ray, Georges Franju e Carlos Saura.
Ebbe un grande successo anche in televisione quando lavorò alla miniserie da sei episodi di Sergio Sollima, Sandokan, ma anche per il ruolo ne La vita di Leonardo Da Vinci di Renato Castellani. In carriera si è tolto tante soddisfazioni e i più giovani lo ricordano per un’apparizione indimenticabile in Don Matteo, aveva fatto anche un’apparizione ne I Cesaroni.
L’ultima prova risale al 2019 quando recitò nel film di Gianfrancesco Lazotti, La notte è piccola per noi, dimostrandosi attore ancora pronto e preparato nonostante il passare degli anni.
Con la sua morte sicuramente ci lascia un grandissimo interprete, un personaggio in grado di cambiare la storia del cinema e di interpretare i più disparati ruoli anche molto differenti tra di loro.
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