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Alien 3, abbiamo perso un gran film

Alien 3 poteva essere un film immenso, un lavoro in grado di cambiare la storia del cinema, ma lo abbiamo perso. Scopriamo quello che è accaduto.

A svelare i dettagli legati a questa pellicola sono stati rivelati da Renny Harlin che ha specificato come sarebbe stato davvero un successo incredibile.

Nel 1979 esce Alien per la regia di Ridley Scott, un film vincente che cambia per sempre la storia del cinema horror grazie a un modo di creare la tensione che non avevamo ma visto prima. Passano sette anni e si decide di tornare in scena con Aliens Scontro finale, film diretto da James Cameron che in molti considerano addirittura superiore al primo.

È del 1992 invece Alien^3 di David Fincher, ma noi proprio prima di questo film andiamo a contestualizzare quello che poteva essere un vero capolavoro cancellato. Una storia che emerge solo anni dopo e ci fa capire come il cinema possa essere incredibile, ma allo stesso tempo crudele sotto diversi punti di vista. Andiamo a scoprire qualcosa di più, da più vicino.

Alien 3, quello che poteva essere

Prima di David Fincher aveva parlato di un possibile Alien 3, Renny Harlin reduce dal grande successo di 58 minuti per morire. Questa voleva portare gli xenoformi sulla terra, una cosa che definisce come: “un’evoluzione naturale. Abbiamo avuto Alien con i camionisti nello spazio, abbiamo avuto Aliens con i Marines nello spazio, quindi dove andare dopo? Portiamo gli alieni sulla terra e facciamoli passare attraverso i campi di grano“.

alien cosa poteva essere?
Il retroscena su Alien (Youtube) NuovoTeatroAriberto.it

Harlin ha spiegato però che i dirigenti della Fox si mostrarono fin da subito titubanti di fronte a questa idea: “Il concetto di avere queste creature sulla Terra per lo studio sembrava spaventoso e irraggiungibile. Avevo già in mente la locandina con la fattoria e il campo di grano al chiaro di luna e loro che attraversavano il campo di grano. Ancora oggi penso che sarebbe stato un film di enorme successo, perché sarebbe stata la prima volta che si faceva una cosa del genere. Ma per qualche ragione, lo studio pensò che non se la sarebbero bevuta”.

Fu la Harlin ad abbandonare il progetto quando le spiegarono che l’idea era di mettere gli alieni su una nave prigione, una cosa che non convinceva la regista che specificava come la chiave doveva essere più coinvolgente cercando di rendere i protagonisti più attivi e decisamente più al centro della vicenda.